La recente ricerca condotta da Fundamental Media rivela che l’immobiliare è la classe di attivo meno in voga ma è la più competitiva in Italia. Mentre il reddito fisso è la classe di attivo più in voga ma anche la meno competitiva.
Punti chiave:
L’analisi è un estratto della Global Brand Survey, uno studio che ha coinvolto 170 intermediari finanziari in Italia tra giugno e settembre 2023 per comprendere la percezione dei brand degli asset manager locali ed internazionali. La ricerca mette in evidenza i punti di forza e di debolezza di ciascun asset manager, tra cui “la brand recall”, l’associazione spontanea del brand a specifiche classi di attivo e stili di gestione. Le risposte alle domande della brand recall, ci forniscono interessanti informazioni sulla competitività di ciascuna classe di attivo e stile di gestione.
Gli intermediari italiani hanno menzionato 129 brand nelle 15 categorie di classi di attivo e stili di gestione proposte. Alcune di queste categorie mostrano dei brand dominanti mentre per altre le menzioni sono più equamente distribuite tra più asset manager.
Per comprendere meglio la competitività di ciascuna classe di attivo e stile di gestione, abbiamo esaminato la deviazione standard del numero di menzioni. Una bassa deviazione standard nel numero di menzioni all’interno di una classe di attivo o stile di gestione indica che le menzioni sono più equamente distribuite tra i diversi brand all’interno di quella categoria. Questo suggerisce un ambiente più competitivo poiché nessun brand riesce a prevalere nettamente sul mercato.
Al contrario, un’alta deviazione standard significa che le menzioni sono distribuite in modo disomogeneo, con pochi asset manager che ricevono molte più menzioni rispetto agli altri. Questo indica meno competizione, poiché il mercato è dominato da un minor numero di brand leader.
In conclusione, aumentando l’investimento in visibilità nelle classi di attivo e negli stili di gestione più competitivi, gli asset managers potrebbero guadagnare quote di mercato e salire nella classifica più velocemente rispetto alle classi di attivo e stili di gestione meno competitivi, dove potrebbe essere necessario uno sforzo maggiore, in tempo e risorse, per ridurre il divario con i brand più affermati.
Come dimostra il grafico, gli intervistati hanno menzionato 50 brand per il reddito fisso, 49 per le azioni europee e 49 per i bilanciati, mentre solo 30 per le azioni italiane e 32 per l’immobiliare che hanno registrato quindi il minor numero di brand menzionati. Tuttavia, la deviazione standard mostra che il settore immobiliare, gli alternativi e i flessibili/ bilanciati sono le classi di attivo più competitive non avendo brand particolarmente affermati rispetto ai concorrenti, mentre le azioni globali, le azioni nordamericane e il reddito fisso sono le meno competitive perché associati a pochi leader dominanti nella categoria.
La ricerca ha anche rilevato che il reddito fisso è la classe di attivo che probabilmente vedrà maggiori afflussi durante l’ anno, poiché il 64% degli intermediari prevede di aumentarne l’esposizione nei portafogli dei propri clienti, rispetto all’8% che ne prevede una diminuzione (il restante dichiara di mantenere la loro esposizione a questa classe di attivo invariata). Tuttavia, essendo la classe di attivo meno competitiva in Italia con un solo operatore che domina il mercato, potrebbero esserci meno opportunità per altri gestori di riuscire ad incrementare la loro quota di mercato. Allo stesso modo, si prevede un aumento della domanda per le azioni globali (51% prevede un aumento contro il 9% una diminuzione), ma anche in questo caso pochi grandi gestori globali hanno ricevuto la maggioranza delle menzioni per questa classe di attivo.
Al contrario, come già accennato, l’immobiliare risulta la classe di attivo più competitiva, ma è anche quella che gli intermediari italiani sono più propensi a ridurre durante l’anno. La maggior parte degli intervistati (59%) ne prevede una diminuzione mentre solo il 5% ne prevede un aumento. Questo suggerisce che i gestori specializzati nell’immobiliare dovranno concentrarsi a promuovere la loro capacità di ottenere rendimenti sopra la media per continuare ad essere rilevanti e guadagnare quote di mercato.
Per quanto riguarda gli stili di gestione, gli intermediari italiani hanno menzionato un alto numero di asset manager, ma solo 20 brand diversi per le società di ETF. Gli stili di gestione più competitivi sono l’absolute return e lo smart beta, mentre gli ETF sono di gran lunga i meno competitivi, seguiti dalla gestione attiva.
La gestione attiva si conferma uno degli stili preferiti, con il 55% degli intervistati che prevede di aumentarne la propria esposizione, mentre l’11% prevede di diminuirla. Per gli ETF, il 37% degli intermediari ne prevede un aumento e l’11% una diminuzione. Mentre non c’è una differenza significativa tra la percentuale di intervistati che prevede di aumentare la propria esposizione all’absolute return o allo smart beta rispetto a quelli che ne prevedono una diminuzione.
Per accedere allo studio completo della Global Brand Survey, visita la nostra pagina dedicata.